Mille Miglia - Auto storiche - ASI

[Merluz14]

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05 ... he/591346/

io davvero non ho parole per come ragiona certa gente, questa è disinformazione pura
alcuni di voi sono possessori di auto d'epoca, cosa ne pensate?

[Mante]

Ma chi è sto pirla che ha scritto questo articolo!! poveri noi... Siamo messi male....
Io stasera vado comunque a vederle, anche se diluvia

[Merluz14]

beato te che sei vicino

[dadedepo]

Mah da possessore di auto d'epoca mi sento chiamato in causa.
Che dire, il giornalista che ha scritto l'articolo è un perfetto idiota e secondo me sotto sotto anche possessore di suv o sportiva di lusso ipertartassata dal governo Monti.
Oddio per la parte in cui descrive la Mille Miglia come un giro di soldi allucintante sono perfettamente d'accordo con lui.
Non sul resto però.
Dire che le auto storiche non sono niente di più che auto vecchie, inquinanti, rumorose e pericolose che grazie all'escamotage dell'asi non pagano il bollo, pagano poco di assicurazione e possono circolare liberamente è quanto di più sbagliato si possa affermare.
I privilegi di cui possono beneficiare i tesserati ASI per prima cosa non sono concessi a tutte le auto indistintamente (ad eccezione del bollo e passaggio ridotto per le ultratrentenni) ma solo alle auto certificate dall'ASI e i cui proprietari sono tesserati ASI.
E lo sanno anche i sassi che iscriversi all'ASI non è gratuito ne tanto meno lo sono le certificazioni che rilascia.
Pertanto i privilegi di cui parla questo egregio signore si pagano e anche abbastanza profumatamente.

Io per partito preso sono contrario all'ASI e al suo lurido operato.
Citando l'art.63 della legge 342/2000 si apre un mondo...
E cioè quello dell'eterna diatriba sull'operato dell'ASI che secondo la legge dovrebbe ogni anno aggiornare una lista pubblica degli autoveicoli che hanno diritto alle agevolazioni, lista che di fatto non è mai stata compilata.
Già perchè l'ASI riconosce come auto storiche solo le auto iscritte all'interno dei propri registri e di proprietà dei suoi tesserati, mente invece per legge dovrebbe farlo come atto dovuto, come correttamente fa l'FMI per quanto riguarda i motoclicli.
Questo è molto grave perchè nell'esercizio delle sue funzioni l'ASI comportandosi in questo modo compie una discriminazione (perchè due auto identiche ma una iscritta ASI e l'altra non hanno peso diverso) e in più obbliga a pagare un prezzo per far valere dei diritti sanciti per legge e che pertanto dovrebbe essere assolutamente gratuito poter esercitare.
E' come se per andare a votare vi obbligassero a comprare la tessera elettorale.
Votare è un diritto, non è giusto dover pagare per poter esercitare un mio diritto.

Idem come sopra poter godere delle agevolazioni burocratiche, fiscali, assicurative e tecniche previste per le auto ritenute di interesse storico e/o collezionistico è un diritto di ogni persona che possiede un veicolo che corrisponda ai requisiti.
E invece in mezzo si è piazzato l'ASI in pianta stabile (e oramai pure con le radici) che ti dice se vuoi godere delle agevolazioni mi devi pagare, se no ciccia.

Questa è la mia visione, giusta o sbagliata che sia.

[dadedepo]

Scusate, ho commesso una dimenticanza parlando della discriminazione che l'ASI compie svolgendo il suo operato.
Volevo dire che due auto identiche in tutto e per tutto, una iscritta ASI e l'altra non iscritta hanno peso assai diverso per quanto riguarda il costo del bollo, il costo dell'assicurazione, il costo del passaggio di proprietà, il valore di risarcimento in caso di sinistri, il valore di mercato e non ultimo la possibilità di poter partecipare a raduni, manifestazioni, gare e concorsi.
Quest'ultimo punto poi è quello che personalmente ritengo più assurdo e irritante.
A molte manifestazioni se la tua auto non è ASI e tu non sei tesserato ASI ti dicono esplicitamente che NON TI VOGLIONO e ti mandano via.

Casca giusto a fagiolo, il 2 di giugno è in programma una gara di regolarità per auto storiche in pista organizzata da un club qui di Gorizia, l'anno scorso ho partecipato con la 500, mi sono divertito e quindi ovviamente mi sono iscritto anche per quest'anno.
Due giorni fa la segreteria del club mi manda una mail nella quale mi dice che si scusano ma non possono accettare la mia iscrizione poichè io non sono tesserato ASI e la mia auto non è in possesso di certificazione ASI e che purtroppo quest'anno la manifestazione è riservata ai tesserati ASI e alle vettura ASI.
E per partecipare si doveva pagare 50 euro, non so se mi spiego.
La mia auto dell'anno scorso ad oggi è sempre identica, in più c'è solo l'autoradio Voxson (per giunta pure d'epoca).
Ora ditemi voi se uno non si deve incazzare!
L'anno scorso andava bene, quest'anno no...

[dadedepo]

E sapete io cosa rispondo a questi signori?
Ve lo faccio dire da un mio amico, tale Pasquale Amitrano anche lui possessore di auto storica Alfa Romeo Alfasud
http://www.youtube.com/watch?v=VNVJ8CrQ36M

[Merluz14]

bravo dade, concordo pienamente con te, e anzi si dovrebbero creare eventi di auto d'epoca dove sono escluse quelle certificate ASI, ma non per dispetto sei possessori che condividono la nostra stessa passione, ma come forma di protesta verso la ASI stessa...
la questione è comunque spinosa e non di facile comprensione per molti, esistono altre associazioni riconosciute equivalenti all'ASI, tipo il RIVA, il RIVS, l'FMI, e i vari registri storici di marca, ma qui la faccenda si complica ancora di più... baserebbe semplicemente un po di chiarezza e che non si punti solamente alla monetizzazione di ogni cosa

[fabio91]

non condivido quell articolo.andare contro a dei gioielli che circolano solo per un paio di giorni

[Mante]

Bellissimeeeeeee!!! azzardano pure dei sorpassi tra di loro!!! Sono dei pazzi!!!
Comunque tornando in tema, tra poco mi dovrò informare per iscrivere all`asi il bmw.. vedremo come sarà la storia li dentro, sono curioso..

[dadedepo]

bravo dade, concordo pienamente con te, e anzi si dovrebbero creare eventi di auto d'epoca dove sono escluse quelle certificate ASI, ma non per dispetto sei possessori che condividono la nostra stessa passione, ma come forma di protesta verso la ASI stessa...
la questione è comunque spinosa e non di facile comprensione per molti, esistono altre associazioni riconosciute equivalenti all'ASI, tipo il RIVA, il RIVS, l'FMI, e i vari registri storici di marca, ma qui la faccenda si complica ancora di più... baserebbe semplicemente un po di chiarezza e che non si punti solamente alla monetizzazione di ogni cosa

Ottima idea!
Bisognerebbe organizzare qualche forma di protesta contro l'ASI.
Proteste "bianche" e in analogia, ovvero pacifiche e che come oggetto abbiano lo stesso medesimo comportamento, ovvero l'ASI non vuole le auto non ASI alle sue manifestazioni e sarebbe bello venissero organizzate manifestazioni a cui espressamente vengono rifiutate le auto ASI.
Per la serie occhio per occhio, dente per dente.
Comunque anche tutte le altre associazioni paragonabili all'ASI ossia i vari RFI, RIVA, RIVS e ci aggiungerei anche la neonata umbra AIAC e compagnia poco si differenziano dall'ASI per come si comportano, tutti chiedono soldoni per l'iscrizione, soldi per il rilascio di documentazioni e certificati e allora io dico che siamo ad un punto morto.
Se anni fa esisteva solo il carrozzone ASI oggi ognuno si sta facendo il proprio carrozzone, ma tutti è chiaro hanno uno scopo comune: non tutelare gli interessi dei proprietari di auto storiche e quindi agevolare la conservazione del patrimonio automobilistico storico italiano come vanno in giro dicendo, ma bensì sistemare le proprie tasche.

E' veramente assurdo che si debba pagare per poter esercitare un diritto sancito da una legge.
Queste cose succedono solo in Italia.
La cosa più assurda poi è che, come ho già detto, due auto assolutamente identiche, prendiamo due Panda 750 del 1990 come la mia, una iscritta ASI e l'altra non iscritta siano trattate completamente agli antipodi.
La prima è un'auto storica, la seconda per ben tenuta che sia resta sempre e solo un catorcio per gli addetti ai lavori.

In più, come se non bastasse, c'è l'aggravante, che fa ancora più innervosire.
Come ben saprete per certificare un'auto ASI la vettura deve rispettare una lista di disposizioni, ovvero la carrozzeria deve essere in buono stato (e sono pienamente d'accordo), deve essere funzionante in tutte le sue parti (giustissimo), gli interni devono essere decorosi (idem come sopra) e soprattutto deve essere conforme in tutto e per tutto al modello originale cioè non sono ammesse personalizzazioni e/o modifiche.
E su questo ultimo punto si apre un altro mondo.
E la maggior parte di chi scrive su questo forum sono certo non farà fatica a capire cosa intendo dire.
E' inutile che dica che le auto così come sono uscite dalla fabbrica non mi sono mai piaciute, è più forte di me.
Ora, secondo voi perchè una Panda 750 del 1990 completamente originale può essere insignita del titolo di auto storica mentre invece una Panda 750 sempre del 1990 identica alla precedente ma personalizzata non può essere insignita dello stesso titolo?
Le modifiche (purchè fatte con gusto e cognizione di causa, ad esempio un volante stile anni 80 su un'auto anni 80 va bene, un volante stile anni 2000 su un'auto anni 60 no) rappresentano ugualmente una testimonianza del gusto e del costume del periodo.
Io ho 3 auto tutte e tre personalizzate più o meno marcatamente.
La 500 è quella più elaborata, la Panda 750 sta in mezzo mentre la Panda 100HP chiude al terzo posto.
Perchè le 500 come la mia, che è si elaborata ma in stile dell'epoca (non ho montato spoiler in plastica, volanti in pelle, stereo mp3 come fanno in tanti e manometri a led) non può essere certificata come veicolo storico, ma solo quelle completamente originali possono esserlo?
In una stanza con 100 persone sui 60 anni se facessimo alzare la mano a chi in famiglia ha avuto una 500 o una 600 o una 850 che ha tenuto sempre completamente originale credo che sarebbero ben pochi ad alzare la mano.
A sentire i racconti dei miei genitori (che hanno appunto 60 anni) a quei tempi, cioè quando loro erano giovani, su 10 auto al meno 8 erano personalizzate.
La prima cosa che si cambiava era la marmitta (per quasi tutti restava l'unica), al secondo post o i cerchi (e molti altri sei fermavano qui), qualcuno andava anche oltre già all'epoca (i fanatici, d'accordo)...
Questo per dire che anche le auto personalizzate e modificate andrebbero certificate in quanto le modifiche stesse costituiscono testimonianza dei costumi in uso all'epoca, forse addirittura più che l'auto originale nel suo insieme.

Invece le auto tipo la mia (non voglio vantarmi, ma dato che ho l'esempio a portata di mano lo sfrutto) vengono respinte, mentre invece se prendessi una 131 Racing e la trasformassi in una fedele replica Abarth (la triste sorte che purtroppo tocca prima o dopo a tutte le Racing che vengono stanate) che loro chiamano replica, ma io chiamo "falso" che forse è un termine che rende leggermente meglio l'idea, ecco quest'ultima a quanto ho sentito otterrebbe senza problemi la certificazione ASI.
Ho sentito addirittura di 131 Abarth replica realizzate su base 131 Racing che abbiano ottenuto la Targa Oro, ovvero il massimo riconoscimento.
Ora ditemi voi una seconda volta se uno non si deve incazzare...

[dadedepo]

Per natura io sono contrario al concetto di omologazione.
Omologato significa conforme ad un modello standard, uguale a tanti altri, convenzionato.
Un concetto insomma che sbatte dritto in fronte a quelli di personalizzazione ed elaborazione.
Non so voi, ma io non ho mai sentito ne sento io desiderio di sentrimi così omologato agli altri.
Anzi io al contrario ho sempre sofferto quando mi si imponevano le omologazioni forzate, ad esempio una su tutte la divisa ai tempi delle elementari, chi ha più di 30 anni certamente se lo ricorderà...
Però nel caso della divisa scolastica era una cosa che allora come oggi giustifico, fa parte dell'educazione di base.
Diverso quando si tratta di doversi omologare agli altri perchè tutti hanno l'i-phone piuttosto che il galaxy, per me sono soltanto mode stupide che non servono a nulla se non a rincoglionirsi e spendere un sacco di soldi.
Ma per carità chi lo vuole che se lo compri, a me non interessa e non sono obbligato ad avercelo.
Per paragonare il discoro iphone/galaxy all'ASI è come se qualcuno si svegliasse una mattina e facesse una legge che rende obbligatorio a tutti i cittadini italiani che intendono interagine con i pubblici uffici di dotarsi di uno smartphone per motivi di sicurezza o quello che vi pare, però naturalmente te lo devi comprare e pagarlo di tasca tua.
Chi non vuole comprarsi lo smartphone non va in galera, semplicemente non può avere accesso a nessun tipo di servizio pubblico, nemmeno la sanità.
E siamo di nuovo allo stesso punto morto: devi pagare per poter far valere i tuoi diritti.
Pensateci...

[Johnny]

Mi sembra giusto come discorso...in effetti il fatto di dover avere l'auto tutta originale per me rimane una scemata!!!! Indubbiamente potrebbe essere uno stimolo averla tutta originale, dando un titolo speciale, ma non dovrebbe essere così marcata la cosa...o addirittura così sporca come l'esempio del 131!!!!
A parte questo discorso, viene a meno la passione che si ha per un qualcosa, ad esempio in questo caso l'auto d'epoca...io ad esempio posseggo un Maggiolino, mettiamo caso, del 1977 che uso come auto da tutti i giorni, trovo un raduno dell'ASI e per pura curiosità mi fermo, è logico che se ho una Aygo la parcheggio distante per non rovinare la scena, ma se ho un Maggiolino mi potrò permettere di avvicinarmi senza che nessuno mi cacci, pensando che quelle persone siano amichevoli e mi facciano stare con loro a condividere la mia stessa passione...invece spesso non è così...ci vuole il numero, ci vuole questo e quello...e se io fossi un operaio e non avessi i soldi per iscrivere l'auto, e nella mia città si fanno spesso raduni??? Ci potrò mai andare??? Potrò mai condividere il mio piacere? Potrò mai svagarmi come mi piacerebbe, anche con questo poco???? E' difficile...
Maledetto Soldo........

[dadedepo]

Hai centrato il cuore dei discorso.
A quanto pare l'ASI sta diventando sempre di più un club di prestigio, o per lo meno chi ne è socio è convinto che lo sia.
E crede anche di potersi permettere di discriminare chi non fa parte del suo club e si sente autorizzato a ritenere diverso chi non fa parte del suo club.
Non c'è altra spiegazione.
In effetti io e la mia 500 siamo stati respinti a ben due manifestazioni a causa del fatto che non eravamo soci ASI.
La cosa che mi fa nervoso è che le stesse manifestazioni solo l'anno scorso erano aperte a tutti.
E in effetti gli effetti iniziano a vedersi: alla gare di regolarità del 2 giugno lo scorso anno a 15 giorni dalla data gli iscritti erano già più di 40, hanno dovuto mandare via gente che voleva partecipare; quest'anno a circa 15 giorni gli iscritti sono soltanto 12...

[Lucio52]

Salve signori amatori PANDA.
Sono un nuovo iscritto. Chiedo possibilmente se qualcuno di voi può gentilmente fornirmi di una copia di Certificato datazione storica di Panda 1000 fire anno 1993.
Grazie per la collaborazione.

[Leonardo]

Per quanto riguarda l'asi sono d'accordo con dade, anche se devo ancora aver affari in prima persona con questo club, visto che per la panda mi manca ancora 1 anno alla fatidica soglia dei 20

Invece per il caro giornalista sono sicuro che avrà sicuramente un inutile suv con il DPF che non sarà puzzolente allo scarico ma fa peggio di un V8 alla vecchia maniera scatalizzato.

Le auto storiche, almeno per me, sono anche un pezzo di storia che pochi sanno cogliere, perdendo, aimè, la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e mettere nella propria zucca (visto che è il giorno delle zucche oggi ) un pò di sapere, che non fa mai male. La stessa storia degli eventi (come le varie guerre) insegna che sapere la storia è sempre importanti, infatti se in italia siamo in queste condizioni è anche grazie a chi la storia non sa neanche cosa sia, ed ammetto che io non sono un grandissimo appassionato di storia.

Se vogliamo restare in casa "panda 141 e 141A" anche chi denigra un modello simile per me resta una persona ignorante, perchè un auto può piacere o no (e qui non c'è dubbio) ma se si va a vedere la vera sostanza della vettura si capirà il perchè è stato un modello venduto in tutto il mondo con cifre altissime, con una vita lunghissima e anche del perchè ancora oggi se ne vedono molte ingiro per le nostre strade e questo questo vale per tutti i modelli storici.
Provate ad accomodarvi in una citroeen DS e osservate la tecnologia avanti anni luce e forse si capirà che le auto cosidette "vecchie" non erano poi cosi male. Eppure alcuni considerano le auto anziane come delle vasche da bagno, come lo stesso giornalista, che per me resta un ignorante.

Il vero inquinamento secondo me non è dato dalle macchine, ma bensì dalle fabbriche che grazie all'era del consumismo potrà solo che aumentare. Ora un auto di quelle poco inquinanti, come dice il caro giornalista, dura in media 10 anni, mentre vedo ancora per le strade circolare auto euro 0 o 1 quindi con quasi 20anni sulle spalle senza tanti probelmi, ma haimè da cià che dice "l'amico" queste inquinano come se brucassero amianto.

Qual'è la vera rivoluzione motoristica negli ultimi anni in fatto di inquinamento automobilistico?

Il catalizzatore che non fa neanche in tempo ad entrare in temperatura nelle guida di tutti i giorni e quindi non serve a niente? Oppure il start e stop che continua a spegnere e riaccendere il motore? Oppure il dpf che non fa altro che mandar fuori particelle ancora più piccole e dannose?
E per far andare tutti sti aggeggi ci vogliono motori più potenti e quindi consumi più alti.

meditate gente, meditate